TEMPO PREQUARESIMALE

Storia & Tradizione

Anticamente a Milano, come in Oriente, non si digiunava i Sabati e le Domeniche di Quaresima per questo motivo si decise di completare i quaranta giorni di digiuno quaresimale anticipando di due settimane, cioè nella Quinquagesima e nella Sessagesima. Oggi nelle Messe ambrosiane di queste due Domeniche si accenna ripetutamente al digiuno espressamente iniziato dalla Sessagesima. Ma poiché l'Orazione (sopra la Sindone), che accenna al digiuno è la stessa nell'Ufficiatura in Capite Quadragesimae (Prima Domenica di Quaresima), essa lascia evidentemente apparire che questo anticipo di digiuno è avvenuto in un secondo tempo. In alcuni luoghi d'Oriente venne tralasciato il digiuno quaresimale del giovedì con la conseguenza dell'anticipo ad una terza settimana: la Settuagesima. Quest'ultima non entrò nei Rito ambrosiano se non dopo la Sessagesima e la Quinquagesima, come appare da un antico Capitolare ambrosiano e vi entrò in seguito all'assetto dato da S. Gregorio al Tempo Prequaresimale nel Rito romano. La prova di questa aggiunta sta nell'assenza di cenni al digiuno.

Questo Tempo che inizia il Ciclo avente per centro la Pasqua è ben definito, il suo aspetto mistico è spiegato da S. Carlo Borromeo in queste parole della Pastorale del 1 febbraio 1574: "Affinché i fedeli intendano il motivo della venuta di Gesù sulla terra e della sua morte e passione, (la Chiesa santa) celebra la Settuagesima: nella quale ci rappresenta la caduta nel peccato del nostro padre Adamo e di tutta la sua posterità... e il miserabile stato del genere umano dopo la sua caduta nel peccato... (la Chiesa) invita i fedeli a compunzione e alle lacrime, si veste di vesti lugubri e abbandona le melodie gioiose; legge nei divini Uffici la Sacra Genesi, nella quale è descritta la caduta dell'uomo; né senza mistero ci propone questo momento liturgico denominandolo Settuagesima. Sì, per lo stato di peccato, nella quale si ritrovava tutto II genere umano, fu figurata in quei settanta anni che i Giudei per i loro peccati furono schiavi a Babilonia.

Il Tempo Prequaresimale si distingue nettamente da quello della Quaresima. Per il carattere penitenziale adotta il colore liturgico morello (un viola scuro, nerastro) ma non sopprime il Gloria excelsis Te Deum l'alleluja, neppure interdice il suono dell'organo. 

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