TEMPO dopo l'EPIFANIA 

Storia & Tradizione

Tra il Ciclo natalizio e quello di Pasqua vi sano due Tempi di collegamento. L'uno che armonizza ancora con l'antecedente e che ne e come l'eco prolungata; l'altro che pone la naturale impostazione del seguente e ne modella l'aspetto. Il primo è detto: Tempo dopo l'Epifania, il secondo: Tempo: Settuagesima o Prequaresimale.

Tempo dopo l'Epifania consta dl sei Domeniche, delle quali alcune si omettono, quando la data della Pasqua porta la Settuagesima più vicina all'Epifania. Le parti mobili di queste Domeniche talora si ripetono, come avviene nelle Domeniche dopo Pentecoste. Anzi negli antichi Sacramentari ambrosiani non sono registrate dopo l'Epifania che due o tre Messe, le quali evidentemente dovevano ripetersi quando il periodo era più lungo, o alternarsi con quelle di dopo Pentecoste, come si fa ancora nel Rito romano. Si deve notare inoltre che oggi, qualunque sia il numero di tali Domeniche, noi per quella antecedente alla Settuagesima diciamo sempre la Messa della VI Domenica.

La Liturgia delle sei Domeniche dopo l'Epifania si svolge più insistentemente su questi quattro punti:

a) il ricordo dei Misteri teste celebrati;

b) l'abbondanza dei doni che II Signore ci riserba;

c) la fiducia Illimitata che deve aversi in Cristo provvido e salvatore;

il) l'osservanza fedele dei divini Insegnamenti ed esempi, essi sono la via diretta al conseguimento dei salvifici doni.

In questo Tempo la Chiesa si preoccupa di assicurarsi I frutti della celebrata Incarnazione e disporci e quelli della Redenzione pasquale, che sarà commemorata del prossimo Ciclo. Tale duplice scopo e chiaramente rivelato nel Prefazio della III Domenica, dove si dice che il presente è tempo contrassegnato dalla commemorazione di divine opere e dispensazioni a noi salutari, dalla rinnovata letizia per il ricordo del passato gaudio natalizio e la partecipazione al bene spirituale ricevuto in dona da Dio nel precedente tempo liturgico. In questo Tempo dopo l'Epifania si commemorano i miracoli di Gesù riferiti nei Vangeli domenicali.

E' un Tempo prettamente fanale; nessuna restrizione quindi di quei segni coi quali la Liturgia manifesta la sua gioia. Tuttavia, si direbbe questo un Tempo di vita ordinaria e fattiva, non contrassegnato da grandi Solennità solo rotto da quella della Presentazione di Gesù al Tempio e Purificazione di Maria, che può però cadere anche nel Tempo di Settuagesima ed ha l'aria di essere il preludio primo della Passione.

ll colore è il verde. quello che si usa nel Tempi comuni di collegamento: colore che si direbbe un bianco mitigato, che più che di gioia, parla di speranza, e presagisce un frutto per l'avvenire. 

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