Tempo di Quaresima

Il Tempo di Quaresima è strettamente penitenziale. Sospesi ogni Festa dei santi ad eccezione delle due di S. Giuseppe e dell'Annunciata ma neppure esse esenti dal digiuno. Per tutto questo sacro Tempo sono coperte le pale degli Altari e gli ornamenti degli amboni da un tetro velarlo; sono soppressi dall'Ufficiatura il Gloria in excelsis - Te Deum - Hallelujah; tace l'organo pure nelle due Feste di S. Giuseppe e dell'Annunciata; interdetti fuori di queste due Festività, ogni esposizione di reliquie di Santi ed uso di fiori. Sospesa pure la Benedizione solenne delle nozze.

Nelle Domeniche si usa il colore morello, nelle Ferie il nero segno di profonda mestizia. Il color rosso che si usa nella Settimana Santa ma non deve essere interpretato come un colore festoso ma penitenziale, in occasione dell'eccezionali grandezza del Misteri che si celebrano assume tinte più vivide.

Durante la Quaresima siamo invitati a considerare tre cose:

- i nostri peccati, che ci sono stati causa di morte spirituale ecco iI perché del nero;

- la penitenza che può riscattarci e risollevarci dal nostro stato di caduti, questo è il significato del morello: la Passioni e la Morte di Gesù per la quale siamo redenti. Il colore rosso dice tutta la vivezza dell'amore col quale Cristo offrì il suo preziosissimo Sangue per noi. Di queste tre considerazioni due sono rappresentate nell'esercizio delle prime cinque Settimane; la terza e la sesta nella quale, partecipando vivamente alla Passione di Gesù, moriamo misticamente con lui, per risorgere con lui nel mattino radioso di Pasqua.

                                           Stazioni ed Aliturgia

La sacra Quaresima ambrosiana presenta altri segni della forma più antica nell'accentuato carattere stazionale del suo Mercoledì e Venerdì.

La Quaresima potrebbe assomigliare a una Stazione di quaranta giorni. Anticamente "Stazione" voleva dire fare la guardia, in seguito il significato mutò in "giorno di processione" in quanto nella Stazione la liturgia prevede: sveglia all'alba, preghiera prolungata, letture sacre, digiuno. In seguito venne aggiunta una processione e questo atto devozionale riempì il significato del termine Stazione.

La Quaresima ambrosiana, a differenza della romana che tutti i giorni ha la Stazione processionale liturgica, ha solo il mercoledì e il Venerdì. Le Stazioni quotidiane sono semplicemente devozionali, ossia non fanno parte della nostra Ufficiatura.

La nostra Quaresima una distinzione di giorni a seconda cioè che sono più o meno conformi al concetto di Stazione, le Domeniche (anticamente anche i Sabati, i quali del resto hanno nelle Messe i segni del loro carattere originariamente festivo ovvero ascesi ma non di digiuno; Lunedi, Martedì ed Giovedì sono giorni di ascesi ma anche di digiuno; Mercoledì e Venerdì si pratica l'ascetismo stazionale completo processione compresa.

L'ascetismo stazionale non veniva praticato con estremo rigore ma tutti i giorni formavano i "quaranta" prescritti. Anche la celebrazione della Messa lascia intravedere una differenze da giorno a giorno: poiché nelle Domeniche di Quaresima si celebra dopo l'Ora canonica di Terza (9 del mattino) come in tutte le Domeniche e Feste dell'anno, ossia in tutti i giorni non aventi a che fare col digiuno. Nei giorni di Lunedi, Martedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato si celebra dopo la Nona come negli antichi giorni di Stazione, quando non si rompeva il digiuno se non verso iI tramonto del sole. Il Venerdì invece non si celebra (aliturgico) come anticamente nei giorni di assoluto digiuno.

Come si sentì il bisogno di aggiungere alla Pasqua una Vigilia più lunga di quelle praticate alle Domeniche dell'anno così si intensificò nella Quaresima il digiuno già praticato in tutti i Mercoledì e Venerdì dell'anno. Probabilmente, nel tempo, questa pia pratica divenne così rigorosa in tempo di Quaresima da escludere ogni deroga anche per la celebrazione della S. Messa.

Tale rigore assoluto è manifestato anche nel Rito romano nei giorni di Venerdì e Sabato Santo. Infatti, sono giorni aliturgici: il Venerdì Santo i fedeli si comunicano ma non assistono alla S. Messa, il Sabato Santo assistono, nella notte, dopo una lunga Vigilia orante alla S. Messa di Pasqua.



                        TEMPO di QUARESIMA

                                                                       Regola del digiuno e della penitenza

• Il primo venerdì di Quaresima (11 marzo) e il Venerdì Santo (15 aprile) sono giorni di digiuno e di astinenza dalle carni (can. 1251).

• Gli altri venerdì di Quaresima sono di astinenza dalle carni.

• L'età che obbliga all'astinenza dalle carni (e all'eventuale esercizio penitenziale sostitutivo) è il 14° anno compiuto; hanno l'obbligo del digiuno tutti i maggiorenni sino al 60° anno iniziato.

Tuttavia i pastori d'anime e i genitori si adoperino perché anche coloro che non sono tenuti alla legge del digiuno e dell'astinenza a motivo dell'età, siano formati al genuino senso della penitenza (can 1253).


         Testo delle preghiere solenni quaresimali

Il celebrante in tutte le Domeniche di Quaresima, dopo la recita dell'Introibo, intona le solenni preghiere della Chiesa. 


Preghiera da recitarsi di fronte all'immagine di Nostro Signore Gesù Cristo Crocifisso nelle Domeniche di Quaresima dopo aver ricevuto la Santa Comunione per ottenere l'indulgenza plenaria

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