IV DOMENICA DOPO LA DECOLLAZIONE di S. Giovanni il Precursore 

25.09.2022

L'altezza e l'abisso 

In questi ultimi giorni del Cielo liturgico torna frequente il pensiero delle sorti finali del Regno di Dio. La Chiesa è un'altezza e un abisso. Chi non persevera sino alla fine, non dà alcun frutto. È un legno sterile, degno del fuoco. La nostra Fede, come una geografia completa e precisa, va estesa a tutto il Regno di Dio. L'infallibile aiuto di Dio sorregge il nostro cammino. Gesù, infatti pone la firma ad ogni nostra preghiera. Inoltre, dopo che Iddio, per salvarci è venuto dal cielo, non sarà più difficile dire ad un monte di scendere in mare, se ciò bisognasse per la nostra salvezza.

Letture: Geremia 31, 31-34      San Paolo ai Filippesi 1, 3-11

Vangelo secondo Matteo 21, 19-22

18 La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame. 19 Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: «Non nasca mai più frutto da te». E subito quel fico si seccò. 20 Vedendo ciò i discepoli rimasero stupiti e dissero: «Come mai il fico si è seccato immediatamente?». 21 Rispose Gesù: «In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. 22 E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete». 

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